lunedì 11 novembre 2013

qualcosa che mi fa essere me stessa

io avverto di essere viva, mentre scrivo. Che sia arrabbiata, triste o felice, sento qualcosa. L'animo mi si infiamma mentre con scottante voracità metto in fila parole e immagini. Sento di essere qualcosa.  Ho bisogno di scrivere e di esprimere i miei terremoti, le mie distrazioni, i miei pensieri. Scelgo di affidarmi alla mia mente, capisco che è giunta l'ora di darmi spazio e accostarmi al mio stesso cuore. Lo faccio sgorgare, cerco di trattenere attimi che se ne sono già andati. E' frustrante anche. Ma le mie parole continuano a scivolarmi via dalla testa e atterrano in un fazzoletto di foglio bianco e si abbarbicano allo schermo del pc. Mentre scrivo faccio pulizia, mi rinnovo, mi purifico. Posso cambiare forma, addolcire le mie pene, oppure aumentarle. Non importa, quel che conta è che in quel momento ho un contatto con me stessa. Come uno specchio che oltre a riflettere la mia propria immagine riflette anche quello che si è posato sul fondo di questi giorni che vivo e che talvolta trascuro. Scrivere è fermarsi un attimo nella bolgia quotidiana e respirare profondamente. Un momento in cui io mi riappacifico con me stessa e con il mondo che mi sta intorno. Quando scrivo mi sembra quasi di intravedere una visione d'insieme di tutto l'universo. Non mi sento più tanto piccola. Il mio mondo si fa enorme, mi soffermo su piccole imperfezioni, le esamino e tento di analizzarle. Begli attimi, belle persone, belle cose, anche.
Scrivere. Ho un rapporto strano con la scrittura, a volte la butterei nel cesso, altre credo che sia la mia ancora di salvezza. Certe volte penso che sia solo tutto inutile, altre sento che mi eleva ad uno stato più alto dell'esistenza. Penso che sia l'unica chiave d'accesso al mio stesso essere. Credo che non potrei sentirmi (nel senso proprio di percepirmi, riconoscere che in questo mondo ci sono, esisto) senza di lei.