sabato 22 marzo 2014

Dedicato a

Questa volta la porta si è chiusa dolcemente, con un rumore di fusa. C'è stato un sorriso, mentre ho abbassato lo sguardo sul parquet, che non ho cercato di nascondere. Era un sorriso morbido, senza impegno di alcun genere. Di colore tenue.
Il mondo si è fatto meno pesante. Riesco a guardare le cose in faccia senza sentire male. Le nuvole, sebbene abbiano abbottonato ben bene l'azzurro sereno, non hanno un'aria minacciosa. Anzi. Mi danno un senso di tranquillità, il loro bianco sporco ha un che di accogliente.
Adesso non ho più paura. E' qualcosa che da tanto tempo non provavo, qualsiasi forma esistente mi impauriva. Mi faceva sentire fragile. Posso dire di avere il controllo. Dentro di me sento una vecchia presenza che fino ad ora non avevo più avvertito. Sono gli occhi di quella me che non si arrende, che sorride e ha in pugno il mondo. Questo mi riporta a sere d'estate di molti anni fa, quando mi piacevo ed ero fiera di me. Importavano poco gli altri, io mi sentivo bene. Cosa che ho perso nel crescere. Vuoi per dolori grandi, per delusioni disarmanti. Ma avevo lasciato il filo che mi univa a me stessa.
In Enten-Eller, Kierkegaard fa dire questo allo pseudonimo B:"...e se il malessere dipendesse da una causa esterna a me, io chiedo perdono per essermi fatto influenzare da quella cosa, per averle permesso di farmi soffrire". Ed eccoci adesso alla resa dei conti.
Grazie a quei tuoi occhi di esile dolcezza qualcosa si è rinvigorito a me. Grazie alle tue parole, ho ritrovato lo sguardo di quella me più giovane, ma più energica e sprezzante del mondo intero, che sa il fatto suo e questo le bastava per darsi forza. Le mie ali sono di nuovo attaccate alla schiena. Sto di nuovo guardando il mondo dall'alto, non più da un punto infinitamente basso dal quale sembra tutto schiacciante e inaccessibile.
Le parole sono importanti. Sì. Ma non per pignoleria. Sono importanti umanamente, tra individui, tra entità che entrano in contatto e si modificano, si rileggono in chiave diversa, si mescolano e contaminano.
La porta si è chiusa dolcemente. Il mio sorriso stava in piedi da solo, sicuro di sè. E i tuoi occhi mi hanno ridisegnato. Oggi è una giornata che rimane scolpita fra la volontà e l'intenzione. Fra l'amore e la comprensione.
Forse è un piccolo miracolo. Forse è giunto il momento di ricercare la luce, appena oltre queste nuvole illusorie.