Dove ho sbagliato? Ho sbagliato? Cosa c'è che non va in queste trame di pensieri disperse nel fango? Oggi mi ritrovo a tu per tu con la mia faccia: accanto a me niente e nessuno, un'effimera effige di un indagatore malizioso mi incrimina di fronte alle mie stesse condizioni: sei sola, il suo sorriso maligno mi dice.
Una solitudine a cui non ho posto rimedio. Mi lascio catturare dalla rete di queste assenze, vorrei fare qualcosa, ma cosa? Non ho abbastanza coraggio per modificare la situazione, non ho abbastanza vigliaccheria da mettermi da parte. Mugolo. Piagnucolo. Cerco la solitudine e la respingo. Senza mai risolvermi. In un giorno di festa ho deciso di preferire un effimero sguizzo di vecchie passioni (che dovrò allontanare al più presto, dovrò farlo, cristo) rispetto ad una nuova vita. La scelta sbagliata nel perfetto attimo di presunzione. Credevo di avere in mano il mondo e adesso il mondo mi volta le spalle. Il fatto è che, comunque, non riesco a stare bene in nessun modo, sola o non sola. Manca sempre un sapore sulla mia lingua. L'assenza di questo mi si fa terribilmente pesante, a stento riesco a non incrinarmi.
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