Lo amo perchè nelle sue canzoni ci trovo sempre qualcosa di me, quello che racconta, quello che sputa in faccia al mondo è sempre qualcosa che io da sempre sentivo dentro ma che ho sempre avuto paura di dire ad alta voce: quando sento "ci sono cose che non capisco e a cui nessuno dà la minima importanza, e quando faccio una domanda mi rispondono con frasi di circostanza", so che mi ha letto dentro, eccomi lì spiattellata su un foglio bianco, mi ha racchiuso dentro una semplice frase. Amo Caparezza perchè quando lo vedo sul palco, come ieri sera, mi si sprigiona in tutto il corpo una carica pazzesca e penso "per fortuna c'è lui". Amo Caparezza perchè sono paranoica ed ossessiva fino all'abiura di me, proprio come lui. Lo amo perchè per le canzoni sue che conosco ho visto l'evoluzione che ha avuto, e lo apprezzo ancora di più perchè non ha avuto paura di sperimentare sempre cose nuove, e dal parlare dei disagi adolescenziali (che, ammettiamolo, tutti noi abbiamo percepito e di cui ci siamo vergognati almeno una volta), è approdato con "Il sogno eretico" su tematiche di attualità, ha riportato di moda la storia, il cinema, la filosofia, senza pretese o pesantezza, ma anzi con la sua solita brillantezza geniale, con ironia pungente e con un modo di fare semplice, sfrontato, rifinito con la caratteristica che ormai gli appartiene (e solamente a lui in questa maniera) da sempre: un senso goliardico, leggero, ingenuo, ma che non risparmia niente e nessuno.
Che bello ritrovare Giovanna D'Arco, Giordano Bruno, Savonarola, Galileo, Danton (tutte cose fatte passivamente dietro un banco di scuola) nella musica, personaggi che appartengono al passato riformulati per descrivere quadri o sensazioni presenti. Ecco, cari professori miei, credo che possiate imparare anche voi qualcosa da questo strampalato casco di ricci scuri, esplosivo, irriverente e libero da qualsiasi etichetta.
Amo Caparezza, perchè lo vedo come una creatura meravigliosa, complessa: lo vedo fragile, lo vedo titubante, lo vedo pieno di incertezze e disagi; ma lo vedo anche come un gigante perchè è riuscito a scavalcare la sua indole timida e introversa e ha dato sfogo a tutto il suo potenziale, al suo infinito potenziale, a quella genialità da sempre rarissima da trovare in un solo individuo.
Lo amo, perchè lo vedo come un esempio da cui imparare tanto, lo amo perchè è fantastico, lo amo, perchè è giovane ma attento a ciò che succede nel mondo, pieno di interessi, ma anche piacevolmente infantile. Lo amo perchè è il mix di leggerezza infantile e la solida consapevolezza del mondo degli adulti. Lo amo perchè quando lo ascolto io mi emoziono. Per cosa dice e per come lo dice.
Che bello ritrovare Giovanna D'Arco, Giordano Bruno, Savonarola, Galileo, Danton (tutte cose fatte passivamente dietro un banco di scuola) nella musica, personaggi che appartengono al passato riformulati per descrivere quadri o sensazioni presenti. Ecco, cari professori miei, credo che possiate imparare anche voi qualcosa da questo strampalato casco di ricci scuri, esplosivo, irriverente e libero da qualsiasi etichetta.
Amo Caparezza, perchè lo vedo come una creatura meravigliosa, complessa: lo vedo fragile, lo vedo titubante, lo vedo pieno di incertezze e disagi; ma lo vedo anche come un gigante perchè è riuscito a scavalcare la sua indole timida e introversa e ha dato sfogo a tutto il suo potenziale, al suo infinito potenziale, a quella genialità da sempre rarissima da trovare in un solo individuo.
Lo amo, perchè lo vedo come un esempio da cui imparare tanto, lo amo perchè è fantastico, lo amo, perchè è giovane ma attento a ciò che succede nel mondo, pieno di interessi, ma anche piacevolmente infantile. Lo amo perchè è il mix di leggerezza infantile e la solida consapevolezza del mondo degli adulti. Lo amo perchè quando lo ascolto io mi emoziono. Per cosa dice e per come lo dice.
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